sabato 1 novembre 2014

Amo Fellini, amo il cinema


di Nino Celli
Certo non mi sarei mai immaginato di scrivere qualcosa su Federico Fellini, ma è bastato l’invito a farlo di un amico che conosce bene la mia passione per ritrovarmi qui oggi 31 Ottobre anniversario della sua morte a provare ad esprimere ciò che questo grande maestro ha suscitato e continua a suscitare in me quando vedo un suo film o leggo ciò che ha raccontato nelle sue varie interviste.


Il primo film che ho visto è stato I Vitelloni. Ero un bambino e ricordo che gli adulti mi dicevano “Chi ha fatto questo film è di Rimini”. 
Ero adolescente quando vidi Amarcord, fu amore a prima vista, mi domandai quanto fosse grande la mente di un regista che riusciva a trasmettere delle emozioni così profonde e belle, spesso mi sembrava di essere li al fianco dei personaggi, dentro il film. Da allora amo il cinema. 
Negli anni ho visto tutti i films di Fellini e so riconoscere ogni fotogramma delle sue pellicole.
E' unico, e capace di descrivere la vita spingendosi oltre la realtà, accarezzando i sogni caricandola di poesia.


Ricordo un fatto piuttosto curioso accaduto a Riccione che fu la causa per la quale Federico decise di non guidare più.
Era estate, lui si trovava a percorrere con la sua Mercedes via Milano e ad un incrocio con una strada della zona viale Giardini ebbe un incidente che vide coinvolto un pedone bambino. 
La gente subito si raccolse intorno al sinistro e senza avere visto nulla, giudicò automaticamente e a prescindere che la colpa era attribuibile alla vettura. Fellini ci rimase molto male, tanto che si ripromise di non guidare mai più.
Ma poi come capita spesso nei suoi films, come per magia, tra le persone che curiosavano si udì un mormorio.....é Fellini il regista della Dolce Vita.......fu allora che un turista gli propose di acquistare la Mercedes ammaccata, così come si trovava.
Da quel momento cambiò tutto.

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