venerdì 25 novembre 2016

Giotto e la povertà

Cacciata dei diavoli da Arezzo - Giotto 1295-1299

di Massimo Magnani

Nel quadro è rappresentata la città di Arezzo, colma di case colorate dipinte affastellate una sopra l’altra nei primi tentativi di una ricerca della prospettiva appena scoperta, sotto un cielo popolato da demoni volanti. In piedi, fuori dalle mura, Francesco cerca di scacciare i demoni benedicendo la città.
Due porte si aprono nelle spesse mura di Arezzo, dalla principale esce un uomo ricco mentre da quella laterale, più piccola esce un uomo povero. Tra i due c’è dipinta, in basso, una spaccatura nella terra: una crepa, un crepaccio che testimonia la voragine che separa irrimediabilmente i poveri dai ricchi.
In quel dettaglio è nascosto forse, tutto il senso dell’intero ciclo di Assisi.
Da quella fenditura, dalla manifestazione di quella ingiustizia, erano sbucati i demoni che infestavano la città.

La lotta alle diseguaglianze e alla povertà serve per saldare quella crepa e impedire che la città sia infestata dai demoni. 

venerdì 4 novembre 2016

ALBRECHT ALTDORFER, La battaglia di Alessandro Magno


Quest’opera è una delle più celebri dell’autore tedesco.

In  maniera originale, e con la tipica fantasia che gli è propria, Altdorfer traduce il soggetto storico, la battaglia di Isso tra Alessandro Magno e Dario III, avvenuta nel 333 a.C., in una visione inquietante e immaginifica.

La scena è colta da un punto di vista altissimo, con prospettive a volo d’uccello, che permette di rendere le dimensioni immense del conflitto, rappresentato come un’imminente catastrofe di proporzioni cosmiche. Tuttavia, a questa visione da lontano, che avrebbe favorito  una resa sommaria e rapida della battaglia, Altdorfer associa la sua inclinazione a raffigurare i minimi dettagli e indugia a descrivere le armature dei soldati, le bandiere svolazzanti, le quadrighe di cavalli, le lance tese; il tutto ambientato in uno spazio sconfinato e affollato di castelli, città turrite, accampamenti militari a loro volta inframmezzati da fiumi, radure, colline e vette rocciose. L’autore non sta cercando di riprodurre fedelmente la realtà, ma bensì, il suo scopo è quello di creare suggestioni in grado di evocare un mondo irreale e visionario.

Tratto da “I capolavori dell’arte – musei del mondo – Philippe Daverio