Cacciata dei diavoli da Arezzo - Giotto 1295-1299 |
di
Massimo Magnani
Nel quadro è rappresentata la
città di Arezzo, colma di case colorate dipinte affastellate una sopra l’altra
nei primi tentativi di una ricerca della prospettiva appena scoperta, sotto un
cielo popolato da demoni volanti. In piedi, fuori dalle mura, Francesco cerca
di scacciare i demoni benedicendo la città.
Due porte si aprono nelle spesse
mura di Arezzo, dalla principale esce un uomo ricco mentre da quella laterale,
più piccola esce un uomo povero. Tra i due c’è dipinta, in basso, una
spaccatura nella terra: una crepa, un crepaccio che testimonia la voragine che
separa irrimediabilmente i poveri dai ricchi.
In quel dettaglio è nascosto
forse, tutto il senso dell’intero ciclo di Assisi.
Da quella fenditura, dalla
manifestazione di quella ingiustizia, erano sbucati i demoni che infestavano la
città.
La lotta alle diseguaglianze e
alla povertà serve per saldare quella crepa e impedire che la città sia
infestata dai demoni.