venerdì 23 giugno 2017

La terrazza a Sainte-Adresse - Claude Monet

New York - Metropolitan Museum
Capolavoro della fase giovanile di Monet, la terrazza a Sainte-Adresse rappresenta la famiglia d'origine dell'artista sulla terrazza affacciata sul mare della bella casa della zia Marie-Jeanne Lecadre a Sainte-Adresse, nei pressi di Le Havre. Il pittore era in visita ai suoi, da solo, visto che i parenti non gradivano la sua relazione non ancora legalizzata con Camille Doncieux, allora incinta-o forse già madre- del loro primo figlio, Jean.


Le figure rappresentate comprendono verosimilmente la zia, seminascosta dal parasole bianco, il padre dell'artista Adolphe e un giovane che corteggia una ragazza, Jeanne-Marguerite Lecadre, cugina del pittore, in una giornata di sole e di vento sullo sfondo di un mare affollato di imbarcazioni. Le sedie vuote appartengono ai due giovani, il cui corteggiamento si svolge sotto l'occhio attento dei parenti: le convenzioni sociali sono pienamente rispettate. Monet sembra quindi proporsi come parte di questo florido mondo borghese, rispettoso delle convenienze, e non come un pittore squattrinato, non ancora sposato, già padre o quasi di un figlio illegittimo. La forte strutturazione delle forme sulla superficie e ottenuta mediante l'inserimento di elementi rettilinei, quali i pennoni delle bandiere ho la ringhiera della terrazza, che risaltano nel contrasto con la libertà di tocco dei fiori e delle piante. La rapidità di resa della vegetazione della aiuole, le bandiere al vento, i natanti e le onde del mare indicano la volontà di trasmettere il senso dell'impermanenza, dell'istantaneità della visione. L'impostazione geometrica del quadro è il punto di vista rialzato collegano La terrazza di Sainte-Addresse con l'universo formale delle stampe giapponesi. Proprio negli anni sessanta l'influsso dell'arte giapponese iniziò diffondersi in Francia negli ambienti dell'avanguardia pittorica: Manet, ad esempio, fu uno dei primi a ispirarvisi; le stampe giapponesi, basate su una nozione decorativa e sintetica della superficie pittorica e su un colorito chiaro vivace, offrivano ai pittori moderni nuove fonti di ispirazione sul piano compositivo e su quello cromatico, estranee ai tradizionali modelli di riferimento dell'arte accademica.

Philippe Daverio - I capolavori dell'Arte - Musei del Mondo - Corriere della Sera

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