venerdì 16 settembre 2016

Migrations map

Campo per rifugiati siriani a Za'atri (Giordania) nel 2013
di Massimo Magnani

Non sono un amante delle statistiche e tanto meno dei numeri, eppure le cifre sono indispensabili quando vuoi misurare un fenomeno.

Perciò obtorto collo dovrò affrontare il tema numeri alla mano.

Nel 1975 i rifugiati nel mondo erano 2.775.314. In quei anni vedeva la luce Internet, due scienziati americani del centro di ricerche della Difesa statunitense realizzano un protocollo che consente di connettere diverse reti di computer. L’ingegnere americano Martin Cooper della Motorola (azienda già scomparsa nel frattempo) realizza la sua prima telefonata al cellulare.

Grandi scoperte che negli anni a venire risulteranno determinanti per la costruzione della società così come la conosciamo oggi: iperconnessa.

Oggi i rifugiati nel mondo sono 15.664.491 e poco mi consola che nel 1992 avevano raggiunto il picco di 17.784.859

Da questa fotografia numerica che cosa emerge?

Evidentemente nel corso degli anni, in varie parti del mondo, guerre, devastazioni e conflitti hanno prodotto sempre un maggior numero di transfughi che scappavano dalle loro terre per mettersi in salvo.

La Cooperazione Internazionale dove è intervenuta con corridoi e campi umanitari ha messo in salvo milioni di persone nel tentativo di dare rifugio appunto. Ciò che però non mi è chiaro è l’alto numero di asilanti e la sua costanza nel tempo.

La risposta probabilmente è che quando sei rifugiato e vivi in un campo profughi, quello non è un posto di breve fermata, ma di sosta quasi permanente. La verità è che le persone che entrano in un campo ne escono difficilmente e più passa il tempo e meno sono le possibilità di riuscire a riprogettare una propria esistenza al di fuori di esso.

Occorre ripensare le politiche dei campi di accoglienza in direzione della restituzione della persona rifugiata alla comunità in un tempo rapido, altrimenti il rischio è che per lei il futuro sia sempre uguale al presente: profugo.

Fonte: therefugeeproject.org