sabato 25 ottobre 2014

Il Partito della Nazione


www.padovadonne.it
di Michele Petrino

L'ultima eccitante novità capace di appassionare anche i politologi più frigidi è certamente rappresentata dalla nuova definizione del PD come di un "Partito Nazione". Ovvero un partito talmente ampio da riuscire a includere sotto il proprio tetto tanto i fuoriusciti di SEL quanto quelli di Forza Civica, con la speranza - beninteso - di riuscire ad includere anche la dote elettorale di entrambi. A ben vedere non si tratta solo di un proposito, ma di un vero e proprio progetto politico di quelli che vorrebbe perseguire ogni "partito di governo" (terribile definizione che indica partiti che subordinano i propri contenuti alle idee e alle voglie degli elettori).
 Come era successo nel dopoguerra quando la situazione internazionale rendeva il PCI "inidoneo" a governare e lasciava il potere nelle mani della sola Democrazia Cristiana, oggi la tabula rasa lasciata dal ventennio berlusconiano nel campo della destra italiana crea le condizioni per consentire al PD di ambire a quel ruolo egemone e "pigliatutto" che fu della DC (decretando di fatto in questa maniera la fine del sistema bipartitico).Il "Partito della Nazione", dunque. 

L'altra lingua degli italiani


Salvatore Settis
Lo storico dell'arte più impegnato sul presente, il prof. Salvatore Settis, presidente del Consiglio Scientifico Museo del Louvre, ci guida alla scoperta delle radici più lontane, e cioè classiche, della funzione civile dell'arte figurativa e del filo rosso che lega il nostro presente alle idee e alle invenzioni del mondo antico

guarda il video della lectio magistralis:
http://flashedu.rai.it/ieduportale/scuola/Lezionistoriaarte

sabato 18 ottobre 2014

Il denaro, maledizione e benedizione degli umani

“Auri sacra fames. Il denaro, motore della storia?” è il tema della IX Edizione di FESTIVALSTORIA in programma a San Marino da martedì 14 a sabato 18 ottobre. Pubblichiamo qui il testo della prolusione di Angelo d’Orsi, curatore della manifestazione.

di Angelo d’Orsi

Con i soldi degli altri (Luciano Gallino); Soldi rubati (Nunzia Penelope): sono due recenti esempi di saggistica sul tema. La letteratura d’invenzione, pullula di denaro: anche quando esso non compare nei titoli, e gli esempi sono innumerevoli. Il cinema è ancor più prodigo, appunto, in fatto di soldi: ne fa circolare molti, e ne parla volentieri. Dal lontano Il colore dei soldi (Martin Scorsese, film, 1986 ) al recente Il potere dei soldi (Robert Luketic, film, 2013), e al recentissimo docufilm Come fare soldi vendendo droga (Matthew Cooke, 2014). E forse qualcuno ricorderà una canzonetta del mitico Quartetto Cetra: 
“Soldi, soldi, soldi /questa quotidiana battaglia per la grana… /Chi ha tanti soldi vive come un pascià / e a piedi caldi se ne sta…”

Letteratura, cinema, canzonette… Quale tema ha suscitato maggiore interesse? Credo si possa mettere a pari del sesso. E, più nobilmente (ma, temo, fallacemente), dell’amore. 














Allerta anti-corruzione

È nato da pochi giorni il portale “Allerta AntiCorruzione – ALAC” di Transparency International Italia: innovazione e partecipazione le due chiavi per mettere finalmente i corrotti nell’angolo.

Allerta Anticorruzione – ALAC, ideato e gestito da Transparency International Italia, è un portale web per raccogliere in modo totalmente anonimo e protetto le segnalazioni dei cittadini testimoni o vittime di casi di corruzione in Italia.

Obiettivo di Allerta Corruzione – ALAC è quello di assistere chi decide di segnalare episodi di corruzione, guidandolo nel percorso più sicuro e più appropriato.

leggi tutto : http://www.comuni.it

ePolicy modello informatico per politici



Ecco ePolicy, un modello informatico per aiutare i politici a decidere (insieme ai cittadini)
Lunedì 13 ottobre, nella sede della Regione Emilia-Romagna si terrà il convegno conclusivo del progetto europeo ePolicy, co-finanziato della Commissione europea nell’ambito del Settimo programma quadro e coordinato da Michela Milano, docente al Dipartimento di Elettronica, informatica, sistemistica dell’Università di Bologna.

Al termine di quattro anni di intenso lavoro, il risultato del progetto è un modello informatico - chiamato come il progetto stesso “ePolicy” -capace di assistere il policy maker in tutto l’iter di attuazione delle proprie decisioni politiche, accompagnandolo attraverso le fasi di pianificazione, valutazione degli impatti e strumenti di implementazione di piani e programmi. Il sistema è pensato nello specifico per la definizione delle politiche energetiche (incentivi, de-tassazione, certificati verdi), ma può essere trasferito anche ad altri ambiti.

vai al sito e leggi tutto : http://www.magazine.unibo.it

domenica 12 ottobre 2014

L'importanza di avere un nemico


Grillo incappuciato in spiaggia - www.ilfattoquotidiano.it
di Michele Petrino

La politica è noiosa.
A guardare bene è tutta una guerra di cifre, contestate o accettate, reali o fittizie che al confronto è più eccitante una riunione di condominio dove almeno puoi guardare male il tizio di sopra che ti stende le lenzuola e poi riferire orgoglioso a tua moglie. Ciononostante, la televisione e l'informazione si sono appropriate della politica come spettacolo e la politica, a sua volta, ha accettato di buon grado questa adozione mediatica attirata dalle sirene di una esposizione nazional-popolare sempre più vasta e utilissima per la produzione di consenso.


sabato 11 ottobre 2014

Perchè Federico Fellini rinunciò alla Laurea ad honorem

Pubblichiamo la lettera di rinuncia ad una laurea honoris causa che il Maestro scrisse al Professor Roversi dell'Ateneo di Bologna nel 1993.

Una lettera che ci porta a riflettere sull'estrema sensibilità di Federico Fellini dedito a scusarsi con una misura e autenticità davvero rara e che certifica ancora una volta lo stato di grazia e l'acume dell'artista riminese.
www.castoromole.it
Gentile Professor Roversi,
sono venuto a conoscenza della sua generosa intenzione di onorarmi con una laurea del glorioso Ateneo di Bologna. E' un segno di stima, di attenzione al mio lavoro, che mi lusinga e mi onora anche se ancora una volta sono chiamato a fare i conti con un meccanismo psicologico di resistenza di cui non so fare chiarezza, ma che da sempre mi spinge, imbarazzato e colpevole, a rinunciare a questi eventi di festa.

Palazzo Rondinini


palazzi.abi.it
Il primo nucleo del palazzo si deve alla marchesa Margherita Ambra che nel 1744 acquista diverse fabbriche già esistenti lungo la via del Corso, nel tratto finale dell’antica via Lata, non lontano da Piazza del Popolo. Qui va a vivere insieme al secondo marito Alessandro Rondinini jr., discen- dente da una nobile casata lombarda emigrata a Faenza. Il figlio di questi, Giuseppe, decide la
completa ristrutturazione del palazzo affidando inizialmente il progetto all’archi- tetto Gabriele Valvassori che interviene sul lato del palazzo che dà su via Angelo Brunetti e parte della facciata sul Corso; a Alessandro Dori si deve il completa- mento della facciata e gli interventi nel cortile e negli interni. A lavori ultimati, nel 1764, il palazzo si presenta con le forme tipiche del gusto settecentesco: una residenza che somiglia ad un museo abitato, grazie alla raccolta di scultura anti- ca e pittura messa insieme dalla passione per l’arte del marchese Giuseppe. Questi, figura solitaria ed incline alla meditazione, sposa nel 1784 una giovanis- sima irlandese, Elisabeth Kenneis, che però non gli darà dei figli. Nel 1796 i due si trasferiscono a Napoli per sfuggire ai tumultuosi avvenimenti che sfoceranno nella Repubblica Romana; in quello stesso anno la moglie muore e cinque anni dopo muore anche il marchese.

Carlo Petrini e lo "Sblocca Italia"


Pubblichiamo un accorato appello del Presidente di Slow Food contro lo scempio che il decreto "sblocca italia" si prepara a perpetrare ai danni del martoriato territorio e paessaggio italiano.
Carlo Petrini
di Carlo Petrini

C’è stato un momento in cui in molti hanno sperato che la “rottamazione”, al di là delle persone, avrebbe finalmente riguardato un certo modo di fare della politica e di quella parte di mondo dell’economia e delle imprese che vive in simbiosi con essa.

C’era addirittura una timida aspettativa circa un cambio ancora più profondo e decisivo: che ad essere rottamato potesse essere il paradigma economico e culturale di riferimento. Certo, nessuno si aspettava un Governo della decrescita felice: sembrava però prossima almeno l’apertura di una stagione politica in cui finalmente, anche nei palazzi di governo, fosse possibile criticare i fondamentali di un sistema che da anni non genera più benessere e ricchezza e a causa del quale, anzi, si è manifestata la più lunga crisi del secondo dopoguerra.

sabato 4 ottobre 2014

Il governo del popolo



Pericle
di Massimo Magnani
Una delle tante cose per cui l’umanità deve ringraziare la Grecia è l’invenzione della Democrazia. Rispetto ai sistemi democratici attuali, la democrazia della Grecia antica si presentava con qualche differenza ad esempio erano assenti il diritto costituzionale, ma se vogliamo la modalità con la quale la democrazia veniva esercitata ai tempi dei greci era davvero diretta e partecipata, roba da fare invidia ai nostri movimenti civici provenienti dal “basso”, contemporanei.
I primi passi verso la Democrazia si compiono con Solone, poeta, viaggiatore e attento osservatore della realtà del suo tempo, che senza volerlo prepara il terreno per le radici democratiche.

Dietro le proteste di Hong Kong


manifestazioni di protesta nel centro di Hong Kong
“Circa il sessanta per cento del valore della Borsa di Hong Kong dipende da imprese cinesi. Il capitale cinese, quindi, ha un ruolo dominante nel nostro mercato finanziario. Il che significa che la borghesia della Cina continentale e gli interessi dei tycoon di Hong Kong coincidono. E quindi la gente sa benissimo che il nostro governo è colluso con il Partito comunista cinese e che l’attacco alle libertà di Hong Kong arriva da un’alleanza tra il governo autocratico cinese e il grande business locale”. Più semplice di così si muore. A spiegare questa liaison dangereuse tra un Partito che si dice comunista e il capitalismo deregolato del maggiore hub finanziario d’Oriente è Au Loong- Yu, hongkonghino al cento per cento, direttore di China Labour Net e da decenni attivista del movimento operaio locale; uno che ogni tanto prende l’aereo e va a qualche summit altermondista in giro per il mondo, scrive libri, saggi.

Nel variegato movimento Occupy, dove la leadership originaria è già stata scavalcata dall’attivismo degli studenti, non c’è solo la richiesta di una liberaldemocrazia compiuta. Quella è la base comune, il punto di partenza. Più nel profondo, c’è la paura che un legame sempre più stretto con la Cina amplifichi ulteriormente la diseguaglianza sociale in un paradiso del capitalismo realizzato che da sempre ha costruito le sue fortune sulla deregulation, la mancanza di freni. Il gruppo Left21, per esempio, nell’aderire a Occupy, ha specificato che Pechino ha ragione nel sostenere che la riforma elettorale per le elezioni del 2017 – l’oggetto del contendere di questi giorni – rispetta la Basic Law(costituzione) di Hong Kong. 

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