sabato 25 aprile 2015

Verginità - parte 2 -

di Michele Petrino

Il Partito non aveva perso tempo. All’indomani del rinnovamento della sua tessera, Edmondo De Amicis si era visto recapitare a casa un plico proveniente dall’ufficio Obiettivi Produttivi Personali. Nel plico si leggeva che il cittadino De Amicis veniva assegnato all’ufficio Gestione Immagini del Lazzaretto. Edmondo fece uno smorfia che voleva somigliare a un sorriso. L’aveva visto accadere molte volte, in passato quando era attivo e al servizio dell’Ordine: mandavano i sospetti in quell’ufficio, a gestire le foto più ripugnanti provenienti dal Lazzaretto, ottenendo con questa tacita minaccia, una obbedienza ancora più forte. Dunque era così che lo consideravano, un sospetto…La cosa non lo stupiva ovviamente, d’altronde fin dall’inizio della sua “conversione”, aveva attirato quel tipo di accuse. Andò con la memoria al tempo della sua conversione. Ricordò la difficoltà nel compiere quel doloroso passo, ma Isabella era stata chiara: aveva avuto informazioni precise circa l’imminente presa del potere del Partito dell’Ordine. Occorreva decidere cosa fare, se restare sulla barca che affondava o riciclarsi sostenitori dell’Ordine, finchè si era ancora in tempo.

sabato 18 aprile 2015

Verginità - parte 1 -

di Michele Petrino

Anche oggi era uscito prima dal lavoro. Niente di irregolare intendiamoci. Era stato autorizzato, avendo espletato in anticipo le formalità che il suo ruolo di capo-redattore richiedevano. Aveva infatti cominciato a lavorare di buon mattino, addirittura un’ora prima dell’inizio dell’apertura ufficiale della redazione e dunque aveva adesso diritto ad uscire almeno tre quarti d’ora prima dell’orario di chiusura. Era tutto registrato, niente era contestabile. Guadagnò frettolosamente la strada che lo portava al proprio appartamento. Le strade erano deserte. Evidentemente erano in pochi quelli che avevano fatto la sua scelta, in modo da poter uscire prima dal lavoro. Non tutti usufruivano dei pur esigui spazi di discrezionalità che l’Ordine dava ai propri cittadini-lavoratori. Non tutti però avevano una passione come quella di Giancarlo Giannini. Una passione del tutto legale, intendiamoci. Nella vita di Giancarlo Giannini non c’era nulla che potesse fare ombra alla sua reputazione di perfetto giornalista, di perfetto cittadino e di perfetto militante nel partito dell’Ordine. La sua passione era il cinema. Giancarlo Giannini adorava il cinema. Ne scriveva anche sul suo giornale, anche se ormai dopo anni di lunga carriera scrivere dei film stava diventando ripetitivo. Da decenni ormai non si producevano più nuovi film, da decenni la creatività sembrava aver abbandonato la mente dell’uomo, che non riusciva più a battere nuove strade narrative, ad avere nuove idee.

sabato 11 aprile 2015

Una lingua per l'Europa parte 3

Tullio De Mauro
Le lingue e i dialetti europei appartengono, per la gran parte, a sottogruppi diversi della famiglia linguistica indoeuropea. Soltanto poche lingue non ne fanno parte, come il finlandese e l’ungherese (lingue ugrofinniche), il turco, il basco (lingua isolata senza parenti prossimi) e il malti (lingua originariamente semitica ma profondamente italianizzata). Per tutte le altre pur nella loro grande diversità domina l’affinità genetica.

Proviamo ora a osservare la situazione linguistica europea da lontano, per esempio dal continente americano e attraverso lo studio di quelle lingue che gli europei, convinti di essere cristianizzatori, colonizzatori ed esportatori di valori umani, hanno lasciato solo in piccola parte sopravvivere. Esiste, infatti, ancora qualche indigeno d'America che parla la propria lingua.

sabato 4 aprile 2015

Una lingua per l'Europa parte 2

Tullio De Mauro
Non l’Himalaya o grandi deserti delimitano l’Europa e ne hanno fatto e fanno una unità specifica. Fattori unificanti e individuanti sono stati fenomeni d’ordine storico e culturale. Un’enumerazione anche frettolosa non è breve.

Con un po’ di pazienza proviamo a elencarli: la diffusione e l’adozione dell’alfabeto greco (di origine fenicia, come la ninfa Europa) e poi l’affermazione delle sue due grandi filiazioni, l’alfabeto latino e il cirillico, che consentono di scrivere tutte le lingue europee; l’eredità e lo sviluppo sia del common law sia del civil law romani; l’eredità della cultura letteraria e scientifica della grecità classica; Roma, la sua letteratura, le sue istituzioni, il suo Impero; le ondate e il disperso insediamento della diaspora ebraica;Bisanzio e il suo Impero millenario; la cristianizzazione con le sue diverse forme istituzionali (cristianesimo cattolico romano, cristianesimo riformato e cristianesimo ortodosso); la ricezione dell’apporto arabo nelle scienze, nelle tecniche, nell’architettura; le piazze al centro delle sue città; le piazze come mercato e luogo di incontro di signori e popolo; la nascita degli stati monarchici nazionali fra tardo Medioevo e Rinascimento (una entità nuova nella storia, nuova rispetto alle organizzazioni tribali e agli imperi multietnici e alle città-stato); una secolare, quasi millenaria convergenza verso una comune lingua dell’alta cultura e del nascente pensiero critico e scientifico, quella latinità classica, medievale e moderna alla cui luce si sono formate le diverse lingue nazionali; gli 'astratti' ideali delle grandi comuni utopie, le parole e i testi in cui si sono concretate, l’Utopia appunto, di Tommaso Moro, le parole della Rivoluzione per eccellenza, liberté, égalité, fraternité, il Manifesto per eccellenza; il regime parlamentare.