di Michele Petrino
Il Partito non aveva perso tempo. All’indomani del rinnovamento della sua tessera, Edmondo De Amicis si era visto recapitare a casa un plico proveniente dall’ufficio Obiettivi Produttivi Personali. Nel plico si leggeva che il cittadino De Amicis veniva assegnato all’ufficio Gestione Immagini del Lazzaretto. Edmondo fece uno smorfia che voleva somigliare a un sorriso. L’aveva visto accadere molte volte, in passato quando era attivo e al servizio dell’Ordine: mandavano i sospetti in quell’ufficio, a gestire le foto più ripugnanti provenienti dal Lazzaretto, ottenendo con questa tacita minaccia, una obbedienza ancora più forte. Dunque era così che lo consideravano, un sospetto…La cosa non lo stupiva ovviamente, d’altronde fin dall’inizio della sua “conversione”, aveva attirato quel tipo di accuse. Andò con la memoria al tempo della sua conversione. Ricordò la difficoltà nel compiere quel doloroso passo, ma Isabella era stata chiara: aveva avuto informazioni precise circa l’imminente presa del potere del Partito dell’Ordine. Occorreva decidere cosa fare, se restare sulla barca che affondava o riciclarsi sostenitori dell’Ordine, finchè si era ancora in tempo.