sabato 31 gennaio 2015

Giotto (1267 circa - 1337)


Giotto, Compianto sul Cristo, 1303-1305, Affresco, 200 x 185 cm. Padova, Cappella degli Scrovegni.
di Massimo Magnani 

Ambrogio di Bondone, detto Giotto è considerato unanimemente il più grande innovatore della pittura. 
Riconosciuto maestro e punto di riferimento per tutti gli artisti che lo seguirono nei secoli successivi.  
Giotto abbandona le forme espressive bizantine e modifica anche il modo di interloquire con i committenti, iniziando la pratica del contratto di pagamento. 
Giotto fu il primo artista ha concordare un cache sull'opera commissionata. 
In autonomia decide i materiali, le grandezze, i colori, le figure da rappresentare, senza interferenze o vincoli da parte del committente. 
Nella Basilica superiore di San Francesco, Giotto realizza il ciclo di affreschi più innovativo del trecento, considerato fra le opere più significative dell'arte italiana.

sabato 24 gennaio 2015

Surréalisme


René Magritte, Golconda, 1953.
di Massimo Magnani

Capita spesso nel Surrealismo che l'arte rappresenti immagini paradossali o addirittura assurde. Nato come movimento letterario in Francia negli anni venti del Novecento coinvolge non solo la pittura, ma anche il teatro e il cinema.
Il protagonista del Surrealismo è l'inconscio, il sogno, l'immaginazione.
Sono gli anni di Freud, il padre della psicoanalisi (1856-1939).
Per creare immagini i surrealisti dipingono basandosi su associazioni automatiche, senza riflettere, una di seguito all'altra per poi comporle tutte insieme sulla stessa tela. Neppure il il titolo del quadro è attinente all'immagine che rappresenta, spesso non vi è nessun nesso logico.
Magritte: "I titoli dei quadri non sono spiegazioni dei quadri e i quadri non sono l'illustrazione del titolo". Ogni dipinto è un mistero, anche per l'autore stesso, che a lavoro ultimato, interroga l'immagine come un osservatore.
Perché la pioggia di omini in bombetta in Golconda ha suggerito a Magritte il nome di una città dell'India, famosa un tempo per suoi giacimenti di diamanti ? 
Magritte vuole disorientare l'osservatore, vuole che sia l'immagine a comunicare qualcosa a chi la guarda. Sorpresa e incanto, dipinti con immagini misteriose di una realtà alterata nei colori e nelle dimensioni.
Il compito del Surrealismo è quello di farci vivere il sogno da svegli, toccando con mano la surrealtà, cioè quel luogo di mezzo che si colloca tra il sonno e la veglia. Razionale (sveglia) e pensiero libero, (sogno) si incontrano nella surrealtà.
René Magritte, L'impero delle luci, 1954.

sabato 17 gennaio 2015

Reddito minimo e di cittadinanza


I disegni di legge sul «reddito di cittadinanza», presentato dal Movimento 5 Stelle, e sul «reddito minimo», presentato da Sel a seguito della raccolta firme per una legge di iniziativa popolare, sono finalmente all’esame della commissione lavoro del Senato.



La proposta dei pentastellati prevede una soglia per il «reddito di cittadinanza» pari a 780 euro mensili a persona e costa 17 miliardi all’anno. Questo reddito, si legge nel disegno di legge, è stato calcolato in base all’indicatore ufficiale di povertà monetaria dell’Unione europea, pari ai 6/10 del reddito mediano equivalente familiare, quantificato per il 2014 in 9.360 euro annui. Andrà erogato sia ai cittadini italiani che agli europei residenti maggiorenni, come agli stranieri provenienti da paesi che hanno sottoscritto con l’Italia gli accordi sulla reciprocità della previdenza sociale.

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Una vacanza in Monastero


Quest’estate ho deciso di trascorrere qualche giorno di vacanza in un monastero di clausura. Pur essendoci l’imbarazzo della scelta, non ho voluto sceglierne uno a caso e così mi sono messa in contatto col monastero delle suore Clarisse di Perugia, dove vive da molti anni una nostra ex parrocchiana: Pasqualina Cavalli, oggi “suor Maria Chiara”.

  Il desiderio di trascorrere quattro o cinque giorni in un monastero non è dettato dalla moda del momento, né dalla curiosità, ma nasce dalla voglia di perfezionare la propria vita spirituale, cioè di intraprendere un cammino, una verifica di come siamo messi nel nostro rapporto con Dio.
  Perciò penso che prendere il monastero come un albergo, utilizzandolo come punto d’appoggio solo per mangiare e dormire non è l’approccio giusto: il monastero va vissuto lasciandosi guidare dai ritmi e dalle regole che lui stesso detta. Se si fa così, si torna a casa arricchiti spiritualmente.
  Le suore vanno avvisate telefonicamente anche solo una settimana prima e –se non hanno il “pienone”- mettono a disposizione la foresteria (che ha 13 posti letto, di cui uno esclusivo per i sacerdoti ospiti).      Subito ci si sente accolti e coccolati: sorrisi di benvenuto da tutte le suore che si fanno vedere da dietro la grata, e tante “coccole”: la tavola già apparecchiata solo per me, il cibo buono ed abbondante tutto per me passatomi attraverso la “ruota”, biscottini finali. Ci si sente a proprio agio.
  C’è la possibilità di parlare a lungo con suor Maria Chiara, e nel mio caso ha saputo mettere a fuoco, con dolcezza ed al tempo stesso fermezza, le zone opache e sfocate della mia fede, richiamando sempre alla grande lezione di San Francesco. [Il termine “Clarissa” deriva da “Clara”, cioè santa Chiara (in latino) che era la cugina del santo d’Assisi.].
  Si apprezza già subito questa felice anomalia rispetto al “nostro mondo”: lei non ha mai fretta, ti dedica tutto il tempo che serve, sta lì ad ascoltarti ed a parlarti, pazientemente risponde a dubbi e perplessità senza mai guardare l’orologio. Le suore sono maestre nella capacità di ascolto, e bravissime nel dare consigli che mirano a perfezionare la propria vita spirituale, il proprio modo di pregare ed il proprio atteggiamento nei confronti di Gesù, dei sacramenti, della Messa…
  È un’esperienza appagante e si ritorna a casa con una carica interiore che aiuta molto nell’affrontare meglio tutte le nostre fatiche quotidiane.

sabato 10 gennaio 2015

Dedalo e Icaro


Carlo Saraceni - La caduta di Icaro - Napoli, Museo di Capodimonte
di Massimo Magnani 

Minosse incaricò Dedalo di costruirgli un palazzo dalle infinite stanze. 
Il Labirinto. 

Dopo l'edificazione, Minosse volle impedire il rientro di Dedalo alla sua patria, la Grecia, temeva che egli potesse rivelare i segreti del palazzo di Minosse. 
Dedalo non era solo, con se aveva suo figlio Icaro. 
L'isola su cui erano imprigionati era molto lontano dalla Grecia e una fuga via mare era impensabile senza l'autorizzazione di Minosse. 
Dedalo abile in ogni arte e pronto di ingegno decise che se il potente Minosse possedeva tutto quello che è dato possedere, non era Re dell'aria. 
"Per l'aria potremo andare; di lì riusciremo a fuggire". 
Raccolse penne a più non posso, le assemblò in ordine decrescente di lunghezza con fango e cera fornendo loro una forma ricurva per farle somigliare ad ali di uccelli. 
Le saldò sulle spalle proprie e del figlio e dopo averle sperimentate con successo istruì al volo il figlio. 
Lo ammonì di non volare troppo basso dove il vapore acqueo del mare poteva rendere pesanti le penne, né troppo alto, dove il calore del sole avrebbe sciolto la cera e bruciare le ali. 

Ottima era la strada di mezzo. 

Uscire dall'economia



di Maurizio Pallante 

«Dall’economia all’eutéleia. Scintille di decrescita e d’anarchia» (Editori riuniti)* è un libro di complessa definizione. Intanto perché affronta questioni di carattere teoretico, morale e politico, che non consentono di classificarlo facilmente all’interno del solo ambito filosofico. E poi perché, se ci si sofferma con profondità nella lettura, si scorgono tra le righe anche riflessioni di natura economica, sociologica e antropologica, che rendono l’argomentazione ancor più complessa e poliedrica: d’altronde non potrebbe essere altrimenti, dal momento che complessa e poliedrica è la vita (d’ognuno e di tutti) che costituisce il tema affrontato dal libro, dove, quando si parla di vita, si intende non solo il tempo della semplice esistenza vissuta da ogni individuo tra la nascita e la morte, bensì il complesso relazionale inestricabile che costituisce l’essere dell’Io in relazione al contesto in cui la sua vita si svolge. Pertosa ritiene, infatti, che non si possa parlare in alcun modo di soggetti astratti né di individui separati ontologicamente dall’essere in cui si trovano, in quanto ogni singolo Io è relato al mondo circostante. Non sarebbe quindi né pensabile, né dicibile l’essere di un soggetto singolo perché ciò che lo definisce sono le relazioni ontologiche che esso stesso costituisce: la vita di ognuno di noi è il risultato di trame relazionali costituite giorno per giorno fra noi stessi e l’essere con cui entriamo in contatto.

Governo SYRIZA - intervista Yanis Varoufakis


Yanis Varoufakis
di Alessandro Bianchi

Yanis Varoufakis. Professore di Teoria economica all'Università di Atene. Autore di The Global Minotaur: America, Europe and the Future of the Global Economy e di "Modest Proposal", un programma in sei punti per uscire dalla crisi dell'euro-zona. Uno dei principali consiglieri economici di Tsipras e, secondo alcuni, potenziale ministro dell'economia di un eventuale governo SYRIZA.

- Nei media europei si parla spesso della cosiddetta “ripresa greca” e della crescita della competitività del paese per provare a convincere l'opinione pubblica della bontà degli anni di austerità e di riforme strutturali imposte dalla Troika. Considerando i dati macroeconomici greci, tuttavia, si riscontra una disoccupazione giovanile superiore al 50%, un tasso di inflazione negativo e una spirale debito-deflazione ormai fuori controllo. Si può parlare di “ripresa” quando, dopo anni di commissariamento della Troika, tre cittadini su cinque hanno superato o stanno per superare la soglia di povertà?

Negli ultimi due anni, niente è stato più organizzato della macchina della propaganda europea, la quale, approssimativamente 18 mesi fa, ha aumentato la sua spinta propulsiva per consolidare il governo di Samaras,terrorizzata come era dalla prospettiva concreta che un nuovo governo ad Atene avrebbe potuto portare la verità al potere. Avete notato come la narrativa della “storia del successo della Grecia” sia scomparsa una volta che le elezioni sono diventate un'opzione inevitabile? Che tipo di ripresa era se si è polverizzata in fumo nel momento in cui è apparsa all'orizzonte la possibilità di un'elezione?

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www.lantidiplomatico.it

Tu chiamale se vuoi emozioni



Rispondo volentieri all’invito della Madre sr. Annamaria Rovelli che mi ha chiesto di scrivere qualche impressione sulla mattinata trascorsa a Coriano da tutto il corpo docenti delle scuole riminesi delle Maestre Pie dell’Addolorata.

Quella mattina del 12 settembre 2005 sono partita da casa con quaderni e penne perprendere appunti, convinta (per mia disinformazione) che a Coriano vi fosse un teologo, un sacerdote o un esperto di didattica che dovesse comunicare qualcosa di importante a noi insegnanti e dai quali apprendere verità profonde o utili consigli educativi.

La mia borsa con penne e fogli –però- è rimasta dimenticata in un angolino di un corridoio, perché questa volta si trattava di una giornata di spiritualità nello stile delle M.P.A. e sulle orme della beata Elisabetta Renzi.
Il percorso spirituale è stato organizzato e condotto molto bene da suor Annamaria Rovelli, cadenzato da preghiere, canti, soste nei luoghi più significativi di quella casa (ma tutto è significativo là dove la fondatrice ha vissuto per 35 anni!!) ed è culminato infine nella S. Messa.
E’ stato dunque un cammino simbolico per arrivare nel cuore della casa-madre, dove Elisabetta Renzi riposa così vicino al sacro Tabernacolo, all’Amato Gesù eucaristico.
Forse non a tutti i docenti la mattinata a Coriano ha sortito lo stesso effetto che ha provocato in me. Sarà perché il mio animo aveva bisogno di un momento di silenzio e di riflessione; sarà perché lo Spirito Santo invocato all’inizio ha davvero deciso di “infiammare il mio cuore”; sarà per l’emozione di trovarmi nei luoghi dove la beata Elisabetta ha vissuto (che non avevo mai visitato prima); sarà perché si percepiva la sua presenza…, quel che è certo è che alla fine di quell’incontro ho avvertito il mio cuore più contento, leggero e fiducioso.

venerdì 9 gennaio 2015

Il dito e la Luna


di Michele Petrino

Per una volta voglio fare come lo stupido e fissare il dito che indica e non la luna.
E se la luna è l'islam radicale, quell'universo jihadista, spesso frammentato, che organizza strategie capillari di terrore nel nostro territorio occidentale, il dito è il bacino in cui viene reclutata la bassa manovalanza necessaria per i piani sanguinari del Califfato, di Al Quaeda e di tutti gli altri gruppi che cercano di assicurarsi un posto in prima fila all'interno del panorama mediatico internazionale.
La luna che tantissimi opinionisti studiano, a ragione, è il terreno di confine che divide l'islam moderato da quello radicale. Sono le cause internazionali che foraggiano il terrorismo. Sono le interpretazioni radicali di un credo che si presta a letture sanguinarie e che affascinano anche ricchi occidentali.