Il bacio – Francesco Hayez – 1859 – Pinacoteca di Brera – Milano |
di Massimo Magnani
Appena
esposto in pubblico, nel 1859, questo dipinto deve aver destato molto scalpore
ai benpensanti dell’epoca.
Rappresentare
un bacio così vero può aver turbato qualcuno, ma l’opera riscosse comunque
unanimi consensi.
Lo
spirito di esaltazione romantica che incarna il dipinto, cela con mirabile
equilibrio il sentimento civile, dietro la giustificazione di un episodio
amoroso.
All’indomani
dell’ingresso di Vittorio Emanuele II e Napoleone III a Milano nel 1859, nella
felice atmosfera di esaltazione patriottica che ne conseguì, l’amante con il
cappello piumato appariva agli osservatori più scaltri come il volontario in
procinto di prendere le armi contro l’odiato nemico, ma straziato
dall’universale dilemma dell’eroe romantico, costretto a scegliere tra l’amor
di patria e l’amore individuale.
La
tela divenne subito un’ icona, dal significato emblematico, della pittura
ottocentesca italiana.
La
scena, toccante e piena di mistero, si svolge in un interno medievale
sapientemente allineato attraverso pochi dettagli: lo spoglio parametro di
pietra, l’esile semicolonna gotica addossata allo stipite del portale e la
bifora che si intravede sulle scale. L’ambiente potrebbe ugualmente riferirsi
al Medioevo come all’Ottocento, fornendo quindi una ambiguità sospesa in
un’ineffabile indeterminatezza tra passato e presente.
Nessun commento:
Posta un commento