domenica 21 settembre 2014

La soluzione post-ideologica



di Massimo Magnani

L'Italia è ferma da 20 anni, le previsioni del Pil sul 2014 sono dello -0,2 % , il debito pubblico ha raggiunto livelli record (2.168 Mld di euro), ma il punto nodale per le imprese italiane, sarebbe la libertà di licenziare.
Per questo motivo si lavora ad un  disegno di legge sul lavoro (che non c'è) che dovrebbe facilitare le assunzioni  (i licenziamenti).
Per mostrarsi deciso e post-ideologico il partito di maggioranza del governo (di sinistra) decide che nella legge verrà riscritto (smantellato definitivamente) l'articolo 18.
Il "totem" deve essere abbattuto, superato, secolarizzato. La cifra del nuovo riformismo passa attraverso la rinuncia alle proprie faticose vittorie.
Il paese è in ginocchio economicamente, svilito culturalmente, orfano di una politica degna di questo nome e non c'è niente di meglio da fare che eliminare il diritto ai lavoratori di non essere licenziati senza giusta causa.
L'eccessiva pressione fiscale, la troppa burocratizzazione, gli scarsi investimenti nella ricerca, la lunghezza dei tempi della giustizia, non sono forse questi i motivi per cui le imprese si tengono alla larga dall'Italia ?
Per non parlare della corruzione diffusa, della presenza della mafia, della camorra e dell'andrangheta nelle nostre città.
Certo, il nuovo PD deve dimostrare all'Europa di essere scevro e libero dalle vecchie categorie di pensiero.
Ma perché si dovrebbe poter licenziare qualcuno ingiustamente e cavarsela con un indennizzo monetario. Dov'è  la giustizia sociale in un provvedimento del genere.
Come sarà determinato un equo indennizzo ? Quanto vale la dignità di un lavoratore ?
Per un imprenditore di oggi il problema principale e fondamentale non sta nell'esistenza dell'art.18. E' la pressione fiscale e l'incertezza del sistema creditizio che lo preoccupa e che nella peggiore delle ipotesi lo costringe a chiudere e fuggire.
Visto che il mercato del lavoro tedesco è il riferimento, va considerato che il motivo precipuo per cui quel modello funziona è l'investimento che si fa sulla formazione dei lavoratori e sulla ricerca innovativa sui prodotti. Il rilancio dell'economia italiana non comincia con la cancellazione di un diritto sacrosanto, ma piuttosto affermando una cultura di impresa che tenga insieme imprenditori e lavoratori.
E' nella cooperazione che tutti escono vincitori, ed è questa il tipo di comunità che un partito di sinistra dovrebbe immaginare e costruire, una società che non lascia indietro nessuno. Appunto però, un partito di sinistra.

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