giovedì 24 dicembre 2015

Francesco: povero fra i poveri

Giotto, Approvazione della Regola (1296-1304 circa)
di Massimo Magnani

Il Santo di Assisi sceglie di farsi povero fra i poveri: per assomigliare a loro in tutto, evita di portare un'uniforme, che lo distingua fra la gente, ma sceglie un abito che lo faccia passare inosservato.

Se avessimo incontrato Francesco d'Assisi per strada, negli anni successivi alla sua conversione (1207-1209), è probabile che non lo avremmo affatto notato. In quel periodo le strade delle città medievale sono abitate da due tipi di persone: 
quelle vestite di colori, viandanti, e quelle vestite in tinta unita dal bianco al bruno a seconda del colore naturale della fibra di cui le vesti sono fatte. 
I primi sono ricchi, nobili, commercianti di successo (proprio come il padre di Francesco, Pietro di Bernardone) oppure professionisti che si possono permettere tessuti tinti di colori sgargianti.
I secondi sono la maggioranza e rappresentano i lavoratori fra i quali i più umili, i contadini.
Come si può capire in quell'epoca "l'abito fa il monaco", ne rivela esattamente la condizione sociale e persino il mestiere.
Un esempio, il mugnaio, indossa per antica usanza una particolare veste bianca.
Francesco dunque intende comunicare anche attraverso il suo vestire l'avvenuta sua conversione e il farsi penitente.
Secondo la tradizione si veste come Giovanni il Battista, cinge una cintura di cuoio ai fianchi, porta ai piedi dei calzari e cammina con un bastone dei pastori.
Più tardi però Francesco e suoi seguaci scelsero un abito ancora più umile, l'abito dei lavoratori della terra, una tunica di tessuto grezzo con il cappuccio, stretta in vita da una corda al posto della cintura.
Francesco scelse di privarsi anche delle scarpe.
I primi frati sono quasi tutti laici, scelsero di non farsi sacerdoti ne monaci: non esibiscono chierica, tonsura che ai tempi contraddistingueva la condizione di appartenenza religiosa.
Mantenersi laici, consente a Francesco e i suoi seguaci di vivere la vita dei più umili e poveri.
Questa condizione però non si concilia con il desiderio di Francesco di annunciare il messaggio evangelico, infatti era severamente vietato ai laici di commentare in pubblico la Sacra Scrittura.
Per questo motivo, Francesco, chiederà a Papa Innocenzo III, l'autorizzazione a predicare e dopo un primo momento di incomprensione egli riconoscerà la bontà dei buoni propositi di Francesco e la sua regola** nel 1210.
Papa Innocenzo però, impose a Francesco la tonsura, in modo che questi sia riconoscibile a tutti come inviato della Chiesa, il frate d'Assisi obbedì.

*la tonsura consiste nella rasatura del sommo della testa: la capigliatura rimasta circonda il capo come una corona, richiamando simbolicamente la corona di spine di Cristo in croce),

**è un documento redatto da San Francesco con il quale egli intendeva veicolare il suo messaggio spirituale, disciplinando in questo modo il nuovo Ordine francescano nascente.

Nessun commento:

Posta un commento