sabato 21 febbraio 2015

Miguel de Cervantes Saavedra - Il Don Chisciotte della Mancia


panchina con Sancho Panza e Don Chisciotte davanti alla casa di Cervantes
di Massimo Magnani

Il Don Chisciotte della Mancia, è un capolavoro della letteratura spagnola.
E' considerato il primo grande "romanzo moderno", forse il più importante del Seicento.
Sicuramente si tratta del romanzo che meglio descrive la crisi dei grandi ideali del Rinascimento.

Il titolo originale è "L'ingegnoso hidalgo don Chisciotte della Mancia".
Il romanzo è diviso in due parti diverse tra loro e tra l'altro scritte l'una a distanza di molti anni dall'altra. 
Siamo agli inizi del 1600, ci troviamo in un borgo dalla Mancia e un povero hidalgo (nobiluomo) Alonso Quejana, abbacinato dalla lettura di romanzi cavallereschi ne discute senza mai stancarsi con il parroco ed il barbiere.
Colto da pazzia, comincerà ad errare per il paese, dopo essersi fatto nominare cavaliere da un oste di osteria che lui crederà un castello.
Il suo cavallo lo chiamerà Ronzinante, mentre lui si fregerà del titolo di Don Chisciotte della Mancia e sceglierà per lui una dama, Dulcinea del Toboso, una contadina.

Più tardi nel racconto arriva l'incontro con Sancho Panza, un contadino, che lui nomina suo scudiero e che comincerà a seguirlo in sella al suo asino.
Da quel momento ha inizio una serie di avventure apparentemente senza senso, come la lotta ai mulini a vento, che Don Chisciotte scambia per giganti, lotte contro greggi di pecore, che lui scambia per eserciti e evasioni di prigione tragicomiche.
Nella seconda parte del romanzo (circa 10 anni dopo), un immaginario ed entusiasta lettore delle avventure di Don Chisciotte, convince il nostro eroe a partire per una sfida a duello che aveva lo scopo di vincerlo e guarirlo definitivamente dalla pazzia. Ma le cose vanno diversamente, è Don Chisciotte ad uscirne vincitore e riprenderà la sua vita errabonda. 
A Barcellona però perderà in duello con il Cavaliere della Bianca Luna ( ancora il lettore ammiratore) e sarà costretto a fare ritorno nel suo paese. Qui, guarirà da un febbre fortissima e rinnegherà le sue imprese passate. Morirà tra le braccia dei suoi amici fedeli.

Quello che in queste poche righe dovrebbe emergere è come l'uomo abbia bisogno, per attraversare la propria vita, di grandi valori da inseguire e rappresentare ( eroismo, generosità, grandezza ). 
La ricerca di ideali per il Don Chisciotte avviene esaltando il passato cavalleresco, riferimento in crisi nella società spagnola del tempo.

La vita di Miguel de Cervantes Saavedra nacque ad Alcalà de Henares, nella nuova Castiglia, nel 1547 da una famiglia di umili origini.
Ebbe anche un trascorso in Italia dove condusse una vita a corte come soldato. Nel 1571 prese parte alla grande battaglia di Lepanto contro i Turchi nella quale fu ferito al petto e alla mano sinistra di cui perse l'uso.
In seguito i Turchi lo fecero prigioniero e lo vendettero come schiavo.
Tornò in patria libero molto tempo dopo, condusse una vita difficile. 
Mori a Madrid nel 1616, un anno dopo la stesura della seconda parte del suo più famoso romanzo.

La sua biografia è forse più romanzesca di quella del Don Chisciotte della Mancia.

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