sabato 26 settembre 2015

Più che identità ci vuole un progetto

Marco Aime
Se, come afferma George Santayana, citato da Fernando Savater in questo dibattito, "Mi sembra una orribile indegnità avere un’anima controllata dalla geografia", può una convenzione geografica quale è l’Europa avere tanta forza da creare un sentimento di identità tra i suoi abitanti?

Da un lato si potrebbe rispondere che anche gli Stati che la compongono sono convenzioni geografiche modellate dalla storia e che ogni nazione in fondo, come dice Ernest Renan, è un "plebiscito quotidiano". E che ogni convenzione geografica finisce poi per creare una rete di simboli in cui si rimane impigliati.

IN BREVE

Serve davvero un nazionalismo europeo al posto di quelli esistenti, fondati sullo Stato-nazione?

Gli unici rituali collettivi europei sono meeting politici ed economici che non smuovono i sentimenti dei cittadini

Più che guardare alle radici, occorre guardare al futuro dell'Europa e immaginare una comunità diversa

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